24.8.09

Elmas, allarme caldo in aeroporto. Due passeggeri colti da malore

Check-in affollati, file estenuanti e i turisti svengono per il caldo. È questa la giornata da incubo vissuta ieri da quanti si trovavano nell'aeroporto di Elmas dove a lamentarsi per l'aria condizionata "troppo bassa" sono soprattutto i lavoratori

Il problema, già segnalato nei giorni scorsi, sembra aggravarsi quando aumentano i turisti e l'aerostazione si riempie come nei fine settimana. Il gran caldo si sente soprattutto nel piano più alto, quello delle partenze, ma la situazione non migliora negli arrivi. «Ci dicono che non si può abbassare la temperatura perché altrimenti ci sarebbe troppo freddo», spiega un dipendente del bar, «ma il caldo è tanto e una turista è pure svenuta qui davanti a me». La giovane tedesca (24 anni) non è però l'unica ad aver avuto un malore per il calore, come confermano dal pronto soccorso dell'aeroporto: a star male è stata anche una donna in arrivo da Londra. Calo di pressione per il troppo caldo anche per una giovane lavoratrice del bar che è dovuta ritornare a casa.

LAVORATORI A stare bene sono solo i negozi chiusi, indipendenti dall'aria condizionata centralizzata perché hanno un proprio split. «Qui si sta bene», conferma una ragazza che da dietro il bancone chiede l'anonimato. «Ma quando andiamo a lavorare nel settore dei gate c'è da morire». La zona (chiamata “il molo”) si affaccia sulla pista e dalle vetrate arriva il sole pieno, spiegano. «La temperatura si alza soprattutto nel pomeriggio e anche i passeggeri ci chiedono come mai l'aria sia spenta». A stare male sono soprattutto i dipendenti dei tre bar e del ristorante che, vestiti di tutto punto, corrono tra bancone, cucine e tavolini. «Non so se attacchino l'aria», spiega una delle ragazze, «ma noi non lavoriamo certo bene». Situazione confermata anche dai clienti in fila alla cassa: «Forse vanno al risparmio con l'aria», scherzano Ivan e Luigi Pistis di Arzana. Tra le oasi felici tutti gli uffici mentre al check-in «dipende dalla gente: più aumenta e più le porte rimangono aperte facendo entrare il caldo», precisa una hostess.

PASSEGGERI Lamentele anche dai viaggiatori. «Negli altri aeroporti, e penso a Roma dove comunque fa molto caldo in città, non c'è la temperatura così alta in aeroporto», dice Mirko D'Angeloantonio costretto a una lunga attesa per il volo per Pescara. «Se c'è l'aria condizionata, non si sente, forse è rotta», spiega Patrizia Margagliotti, in partenza per Praga. «Ci aspetta una fila di due ore: è una penitenza». Anche Barbara Bortolin, di Venezia, dice: «Dopo un po' in aerostazione si sente il caldo eppure sono abituata all'afa della mia città». Per qualche passeggero la temperatura è invece accettabile anche se poi va alla ricerca del fresco. «Eravamo vicini alla porta d'ingresso», spiega Giuseppino Manca, «ci siamo spostati perché entrava l'aria rovente».

AUTO Ma a stare male per il caldo sono state anche il centinaio di persone costrette a ore di fila vicino al parcheggio multipiano per ritirare l'auto prenotata per il noleggio. «Sono stato tre ore sotto il sole cocente senza assistenza o un punto di ristoro», sottolinea Luciano Testa in arrivo da Milano e diretto a Is Molas. Alcune donne e bambini sono stati soccorsi per un colpo di calore. «La Europcar sapeva che saremmo stati in centinaia a richiedere la macchina», spiega Testa, «visto che sono auto prenotate prima eppure non si è attrezzata: questo non è un bel biglietto da visita per la Sardegna».

ANNALISA BERNARDINI
Unione Sarda

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