21.5.09

Continuitá territoriale a rischio. No del Governo ai deputati sardi

Continuità territoriale a rischio per la Sardegna? Non si capisce se sia un effetto della vertenza entrate che ha accollato all'Isola le spese per la sanità, i trasporti locali e, appunto, la continuità in cambio di un congruo aumento della compartecipazione alle imposte. Fattostà che ieri il Governo Berlusconi ha clamorosamente detto no a due ordini del giorno presentati a Montecitorio, rispettivamente dai parlamentari sardi del centrodestra e del centrosinistra, che appunto chiedevano garanzie sulle tariffe aeree scontate per i sardi. La prima bocciatura dell'esecutivo ha riguardato la richiesta di una cinquantina di parlamentari del centrodestra, primo firmatario l'ex presidente della Regione Mauro Pili, che prevedeva una vera e propria rivoluzione dell'attuale sistema. Richiesta sintetizzabile in tre punti fondamentali: costo parametrato al chilometro ferroviario, estensione della continuità territoriale a tutti i cittadini (sardi, italiani ed europei) in partenza da qualsiasi aeroporto italiano e, infine, definizione di un costo massimo che le compagnie possano eventualmente soltanto abbassare. Una proposta che, a prescindere dalla provenienza politica, aveva il pregio di calmierare i prezzi ed estendere le agevolazioni anche ai turisti, che sarebbero stimolati maggiormente a venire in Sardegna senza necessariamente affidarsi alle compagnie low cost. Ma dopo il parere negativo del Governo, Pili ha dovuto ritirare l'ordine del giorno che sarebbe stato con tutta probabilità bocciato dalla maggioranza. Immediatamente dopo, l'Aula ha discusso un ordine del giorno dei deputati del Pd, prima firmataria Amalia Schirru, in cui si chiedeva al Governo - come ha detto in Aula la stessa Schirru - di «impegnarsi a mantenere e dare piena applicazione al prin- cipio di continuità territoriale» e «adoperarsi per incrementare i voli per dare la possibilità ai sardi di muoversi con più libertà ». Nonchè di dare gambe alla continuità territoriale per il trasporto delle merci. Ma il Governo ha detto ancora una volta no. Non paghi, i deputati dell'intero gruppo Pd hanno chiesto una sospensione dei lavori dell'Aula per unificare i due ordini del giorno e ottenere un documento che almeno confermasse il principio teorico della continuità territoriale. Proposta alla quale il Governo, per bocca del ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi, ha detto ancora una volta no. E che è stata bocciata dalla maggioranza. «IL GOVERNO SI PREPARA a togliere anche la continuità territoriale per i sardi?», si chiedono in una nota congiunta i deputati sardi Giulio Calvisi, Paolo Fadda, Siro Marrocu, Guido Melis, Federico Palomba, Arturo Parisi, Caterina Pes e Amalia Schirru: «A giudicare dal voto alla Camera di ieri c'è di che essere preoccupati». I parlamentari del Pd, pur non condividendo la proposta presentata dal centrodestra, erano comunque pronti al confronto. «In ogni caso, visti i precedenti, dubitavamo molto che potesse essere accolta da questo Governo, e infatti non è stata accolta. A questo punto esprimiamo la nostra indignazione e forte preoccupazione per il futuro della continuità territoriale. E siamo pronti a difenderla in ogni sede invitando a fare altrettanto i colleghi sardi della Pdl». Nessuna dichiarazione invece da parte dell'ex presidente Mauro Pili che incassa il no dal Governo dopo che, nel periodo delle promesse elettorali del premier, aveva speso più di una parola di elogio per gli impegni di Berlusconi a favore della Sardegna.

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